L'importanza dei segnali discorsivi
Parole come "quindi", "allora", "cioè" possono aiutarti a parlare un italiano più fluido
Questo è Parla italiano, vivi in italiano (con Erica).
Grazie per aver aperto questa Newsletter!
Nella newsletter di oggi:
🤷🏻♀️Cosa sono i segnali discorsivi?
🤔Perché sono importanti?
🤨Perché sono difficili da imparare?
🧠E allora come si imparano?
📂I segnali discorsivi più comuni.
Se hai raggiunto un livello intermedio o avanzato di italiano ma senti ancora di non essere abbastanza fluente nella conversazione, questa newsletter fa per te.
Innanzitutto, non preoccuparti, succede molto spesso!
Quando impariamo una lingua, ci concentriamo soprattutto su grammatica e vocabolario ma c’è un elemento fondamentale che nei corsi tradizionali viene spesso trascurato: i segnali discorsivi.
Parole come ma, però, allora, quindi, cioè possono sembrare piccole e insignificanti ma in realtà sono essenziali per rendere il parlato più fluido, divertente e naturale.
🤷🏻Ma cosa sono i segnali discorsivi?
I segnali discorsivi sono parole che non aggiungono informazioni nuove ma che servono a rendere il discorso più chiaro, fluido e naturale.
Li usiamo per:
collegare le frasi;
organizzare il discorso;
prendersi il tempo per pensare o esprimere emozioni e sfumature di significato.
Sono fondamentali per la comunicazione spontanea e aiutano a rendere il parlato più autentico.
🤔 Perché sono importanti?
I segnali discorsivi svolgono diverse funzioni nella conversazione:
Organizzano il discorso: permettono di collegare le idee in modo logico
es. Allora prima andiamo al concerto e poi in discoteca?
Danno tempo per pensare. I segnali discorsivi sono indispensabili per prendere tempo e ricordare i vocaboli che hai momentaneamente dimenticato senza perdere fluidità nel discorso.
es. Beh… insomma… è stata molto divertente come giornata.
Negoziare i significati: prova a pensare a quante volta nella tua lingua madre negozi il significato. Lo fai continuamente. Non capisci sempre tutto al primo colpo, capita che tu debba chiedere chiarimenti o precisare alcune informazioni e cosa usi per farlo? Esatto, i segnali discorsivi.
es. Cioé? Cosa intendi dire con …?
Formulare enunciati a carattere ironico: se hai pensato “in italiano non sono simpatico/a come nella mia lingua madre”? probabilmente è perché non usi mai i segnali discorsivi.
🤨Perché sono difficili da imparare?
Nei corsi di lingua tradizionali, i segnali discorsivi vengono spesso ignorati per diversi motivi:
variano molto rispetto al contesto, alla situazione e alla relazione tra i partecipanti dello scambio linguistico;
hanno bisogno di molta pratica, di "ripetizione" e "riutilizzo" e i corsi live o in presenza non si prestano per questo;
gli/le insegnanti tendono a ritenere l’errore “grammaticale” o di “vocabolario” più grave di un mancato uso di segnali pragmatici.
Tuttavia, guarda quanto può cambiare il tono di una risposta ad una domanda in base al segnale discorsivo utilizzato:
Domanda: “Dobbiamo andare via?”
risposta senza segnale discorsivo: “No”.
👉🏻certamente questa risposta è grammaticalmente corretta ma in base al contesto e all’intonazione potrebbe sembrare scortese, inappropriata o potrebbe comunicare la volontà di interrompere la conversazione.
risposta con segnali discorsivi:
Beh, no… (👉🏻 risposta accomodante);
Ah, no? (👉🏻 risposta provocatoria);
Ma nooo… (👉🏻 risposta rassicurante);
No dai… (👉🏻 risposta più che rassicurante);
Ecco no però… (👉🏻 risposta che lascia intendere il contrario = sì).
Come vedi queste combinazioni servono a non creare equivoci, incomprensioni, a far capire il tono del discorso, a non offendere o a offendere la persona con cui stiamo parlando.
In poche parole servono a creare una lingua flessibile e che si adatta a diversi contesti.
🧠E allora come si imparano?
Gli studi nel campo della didattica delle lingue dimostrano che l’unico modo efficace per apprenderli è il riutilizzo guidato.
Voi ormai sapete benissimo di che cosa parlo perché è proprio l'approccio che uso nei miei programmi di conversazione.
L’inserimento dei segnali discorsivi nella pratica di insegnamento dovrebbe essere esplicito e mirato.
Insomma per imparare ad usare questi elementi nel parlato bisogna iniziare a usarli ➡️ fare errori ➡️ correggerli. 🔄️
Bisogna anche concentrarsi sulla comprensione del loro significato primario, sulla loro posizione e sulle loro diverse funzioni comunicative.
In questo modo puoi sviluppare una consapevolezza linguistica sull’uso dei segnali discorsivi e acquisire la capacità di riutilizzarli in modo appropriato per migliorare la fluidità e la naturalezza nel parlato.
📂I segnali discorsivi più importanti
Ecco una lista dei segnali discorsivi principali, quelli che secondo il QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento) un parlante di livello intermedio A2 / B1 dovrebbe sapere padroneggiare:
Cioè;
Ah;
Altrimenti / se no;
Poi;
Allora;
Quindi;
Ma;
Tipo;
Però;
Infatti;
Proprio;
Così;
Diciamo;
Ecco;
Per esempio;
Esatto;
Macché;
Beh.
🗣️Adesso tocca a te utilizzarli!
E tu? Usi già i segnali discorsivi?
Nei miei programmi di conversazione, creiamo situazioni reali in cui isoliamo questi segnali e li pratichiamo attivamente.
Attraverso esercizi mirati e dialoghi guidati, i miei studenti imparano a usarli spontaneamente, migliorando la loro fluidità e sicurezza nel parlato.
Se vuoi parlare italiano in modo più autentico e fluido, non sottovalutare questi piccoli elementi!
(Prova solo a pensare a quanto spesso li usi nella tua lingua madre!)
Vuoi saperne di più?
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📖Se vuoi approfondire il tema, ti consiglio questo libro.
Tuttavia per padroneggiare veramente i segnali discorsivi, è necessario un uso pratico e mirato come per tutti gli elementi che vogliamo inserire nel parlato.
💡Proprio per questo ho creato i programmi di conversazione. 🗣️
Un abbraccio virtuale 💗
Erica
🔍VOCABOLARIO:
Sfumature di significato : Piccole differenze nel significato di una parola o frase.
Al primo colpo: Subito, senza bisogno di ripetere o provare più volte.
Risposta accomodante: Una risposta gentile e che cerca di evitare conflitti.
Risposta provocatoria: Una risposta che può creare discussione e che mira a provocare una reazione.
Risposta rassicurante: Una risposta che fa sentire l’altra persona tranquilla e sicura.
Risposta più che rassicurante: Una risposta che non solo tranquillizza, ma esagera nel dare sicurezza.
Incomprensioni: Situazioni in cui due persone non si capiscono bene.
Offendere: Dire o fare qualcosa che fa sentire male un’altra persona.
Padroneggiare: Conoscere e usare bene qualcosa, senza difficoltà.
Sottovalutare: Pensare che qualcosa sia meno importante o difficile di quello che è in realtà.